lunedì 28 novembre 2016

Qualcosa di rosso

Un concorso promosso da Alcheringa Edizioni aveva come tema il colore rosso. Avendolo notato all'ultimo momento ho scritto di getto un breve racconto il 30 ottobre e l'ho inviato. Anche qui sono stato selezionato e il mio contributo si trova tra le pagine 135 e 137, il titolo è Cremisi, come la fiamma dei bersaglieri. Il racconto, infatti, narra di un manipolo di fanti alle prese con il ghiaccio ucraino nel 1942. Cosa c'è di rosso? Beh, basta leggere per scoprirlo. Devo evidenziare che le antologie con questa casa editrice sono composte con una certa attenzione e spedite in tempi veloci. Unica pecca: l'assenza assoluta di una prefazione. Per il resto, il libro è di gradevole lettura e ben assemblato. Lo stesso editore mi ha incluso, tempo fa, in altre due antologie

domenica 27 novembre 2016

Tardomoderno immaginario

Sono stato incluso in un'antologia intitolata "Tardomoderno immaginario" (quinto volume), a cura di Ivan Pozzoni e Ambra Simeone. Il volume è pubblicato da Limina Mentis. A parte la copertina fin troppo minimale (come si può dedurre dall'immagine) e dall'introduzione che - almeno io - non ho capito, la raccolta è ben confezionata e ricca di letture interessanti.
Il mio racconto è tra le pagine 17 e 20: è stato scritto a fine febbraio 2016. S'intitola Vito Eterni ed è ambientato a Vienna (dov'ero, in quei giorni) e narra di un personaggio enigmatico che si fa cercare per farsi conoscere meglio da una particolare compagnia di bevute un po' scalcagnata. Ho inviato il racconto il 3 marzo e il libro di cento pagine è stato a me inviato il 7 novembre.

mercoledì 23 novembre 2016

Nasf 12

"Frontiera / Il giorno dopo": quest'anno, il concorso Nasf (giunto alla cifra 12), aveva un tema più intrigante del solito. Ho partecipato con un racconto scritto per l'occasione il 17 luglio 2016 e intitolato Salvo locali addensamenti. Con soddisfazione posso dire di essere stato selezionato, sicché il mio testo si trova tra le pagine 145 e 148 dell'antologia a cura di Massimo Baglione e Carlo Trotta. 
Ho già preso parte, quindi pubblicato, sui volumi Nasf 11, Nasf 10, Nasf 8, così questo è il mio quarto contributo per il florilegio di Assonuoviautori. Il racconto narra della capacità evocativa di un'antica foto di oltrepassare i confini dello spazio e del tempo, anche in un mondo molto lontano. 

martedì 22 novembre 2016

99 parole - terza edizione

Tre miei racconti scritti di getto il 23 agosto 2016 sono stati accolti tra le pagine della corposa antologia della terza edizione del Concorso letterario nazionale "99 Parole". Era già successo (l'anno scorso). I racconti, secondo il bando, dovevano avere a tema l'amicizia e così ho proposto: Modo di esistere (in realtà, sarebbe il rifacimento di un altro mio raccontino intitolato "Intervista": l'intervistato fa le fusa), Bla bla (la noia estiva porta a strane suggestioni, ore di solitudine conducono a incontri inaspettati), Blasone (un oggetto da parete è il veicolo per strane conoscenze). 
Sono stati selezionati tutti e tre (dovevano essere di 99 parole esatte) e collocati tra le pagine 225 e 226. Con i miei, in tutto fanno 852 racconti (cioè 455 scrittori partecipanti). Forse un po' troppi, ma il risultato è avvincente anche grazie alla rapidità e alla brevità dei testi. 
L'antologia è pubblicata da Nemapress ed è a cura del Spazi all'Arte, che annualmente promuove il Concorso Letterario Nazionale di Ostia.

domenica 20 novembre 2016

200 e uno di questi mostri

Mi rendo conto che è da un po' che non aggiorno queste pagine, poco male, ho giusto dell'arretrato. Tra questo, posso segnalare (come già scritto), che sono in un "200 e uno di questi mostri", antologia in formato orizzontale curata dal Circolo Culturale Esescifi di Mario e Antonio Colombo. Chi volesse leggere il mio racconto, intitolato Camera di possibilità (scritto negli ultimi giorni di marzo del 2015), lo troverà nel primo (di due volumi) tra le pagine 79 e 82. Il libro, complessivamente ben fatto e bello anche solo a vedersi, è arricchito dalle illustrazioni di Lellinux. L'antologia vuole essere un omaggio al bicentenario da quell'estate del 1816 che impresse in Mary Shelley l'idea di "creare" Frankenstein. In realtà, nel mio racconto non ci sono mostri, ma solo un'infermiera che conduce il parente di un paziente in una camera dove il soffitto pare conferire una speciale possibilità a chi è in fin di vita.