Edizioni Olfa, 2010
Prefazione di Melinda B. Tamàs-Tarr
Le storie raccontate in questa raccolta, scritte nell'arco di dieci anni, variano dalle vicende di piccoli animali come un paguro e una formica, o di oggetti inanimati, oppure di persone particolari, che prendono coscienza della realtà in un contesto o con delle premesse che sconfinano nell'assurdo. L'Autore non descrive fotografando la realtà, perché di essa gli interessa ciò che in genere si sottovaluta: la sua potenzialità evocativa, la sua suggestione. Si percepisce che gli piace guardare le cose da tante sfaccettature diverse saltellando sul confine tra realtà ed immaginazione, mettendo però sempre a fuoco lo stupore davanti al reale. È l'atteggiamento di chi si accorge e si meraviglia di quanta bellezza ci sia nella quotidianità che emerge specialmente nei racconti più recenti. Il suo linguaggio è scorrevole ma talora può risultare "barocco", condito da termini arcaici, inventati, o presi dalla lingua parlata senza però compromettere una complessiva sobrietà di lettura. È un aspetto lodevole e notevole, ed è un suo pregio che nei suoi racconti non incontriamo termini stranieri fatta eccezioni di quelli latini o greci, sperimentando così una lingua incontaminata e originale, a volte aulica, a volte semplice e scarna, a volte inventata, spesso ricca di assonanze, alliterazioni e figure retoriche, che mi sta al cuore. Lo ritengo un vero coltivatore della sua madrelingua che apprezzo tanto. In particolare, in questa raccolta non mancano, qua e là nel testo, enigmi o false citazioni che il lettore potrà divertirsi a scovare. considero il suo modo di narrare elegante, recercato ed attento a non inquinare la sua madrelingua con gli sgadevoli effetti linguistici che udiamo e leggiamo ovunque nei nostri giorni. Non c'è dubbio, quello che crea Umberto Pasqui è fortemente suo, non si ispira a modelli, né si piega sulla letteratura cotemporanea, prende le distanze della massificazione, dalla banale ripetizione del reale, dalla moda dittatrice.
Recensioni:
http://birrapasqui.blogspot.com/2011/07/umberto-pasqui-trenta-racconti-brevi_6822.html
In 58 pagine, comprende i seguenti racconti:
- Il paguro poeta
- Simpatia senza rucola
- Possibile?
- Elettra e il lavandino parlante
- Quattro viole
- Ciclomachia
- Colonne in cammino
- Si dice
- O fortuna
- Cinque ottobre
- Frammenti lucchesi
- Sineddoche inaudita
- Prendeva nota di tutto
- Incastri
- Le lettere azzurre del belga
- Mi chiederai perché
- Resinosa
- Notte
- Lo scudo nel cielo
- Mondo d'avorio
- I due baroni sulla verdura
- L'uomo di ricambio
- La statua del sommo anatomico
- Il negozio di bugie
- Cuordarancio e le onde scomparse
- Cuordarancio e il topogatto misterioso
- Dell'identità perduta
- Il quaderno di Telemaco
- Per una pioggia di briciole
- La sfera d'argento
- Un girasole